"Associazione Culturale ALMIRANTE VIVE"  

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Cosa vogliamo e perchè?
Svolgiamo la nostra attività consapevoli degli insegnamenti del "Grande Maestro" , ispirati a quei principi che sono la nostra vita..................... Seguiamo la strada che Lui ci ha tracciato























Noi ci siamo chiesti da che cosa dipendano i mali dell'Italia e di molti paesi che usano la democrazia per governarsi? Noi crediamo che dipendano dal fatto che la nostra non è una vera democrazia, ma una democrazia rappresentantiva. Sappiamo che molti problemi dipendono dalla stessa natura umana, che spinge gli individui ad approfittare del ruolo che vengono ad assumere. E questo non si può cancellare con nessun sistema o meravigliosa invenzione. Ma proprio per questo occorre che il controllo degli uomini cui affidiamo le nostre sorti sia il più efficace e flessibile possibile. Nella democrazia rappresentativa si eleggono delle persone che poi per un certo numero di anni hanno il diritto di decidere per noi, senza che si possa fare più niente per cambiarle. Gli esempi di rappresentanti che, dopo essere stati eletti fanno il contrario di quello che avevano detto, o che si dimostrano essere tutt'altro che onesti o preparati, sono numerosissimi. Ma con la democrazia rappresentativa si è costretti a subirli, fino alle prossime elezioni. Inoltre, con la democrazia rappresentativa, si impedisce alla gente, che avrebbe idee e proposte utili, di poter dare un contributo, a meno che il rappresentante non abbia una sua personale e volontaria sensibilità di ascolto, cosa rarissima. E' possibile fare qualcosa di diverso? E' possibile pensare alla democrazia in maniera diversa? E' possibile ricondurre veramente nelle mani di ciascuno di noi, per le proprie possibilità, il governo delle comunità? Si possono pensare nuovi modi di autogovernarsi che non ripropongano ancora una volta mezzi più 'furbi' per espropriarci del diritto democratico di decidere e di controllare le nostre vite? E' possibile che il potere sulle cose di tutti sia veramente di tutti? Noi diciamo di sì. Noi diciamo che le ragioni per cui si era obbligati a delegare qualcun altro a governare possono essere superate, anche grazie a nuovi mezzi tecnici a disposizione dell'umanità. Crediamo che sia possibile costruire un 'parlamento' organizzato in modo tale da consentire direttamente a ciascuno la possibilità di intervenire, proporre, decidere, eseguire, controllare. Noi diciamo che la delega a qualcun altro non deve più essere un obbligo, ma un diritto. Un diritto per chi non ha tempo, o voglia, o non si sente in grado, di dare un contributo diretto al governo. E inoltre ciascuno deve avere il diritto di cambiare il proprio voto-delega quando non si sente più rappresentato da quello a cui l'aveva dato. E se questo rappresentante perde molti voti-delega fino a scendere sotto al quorum, se ne deve andare e deve essere sostituito da un altro con maggiori consensi. Noi diciamo che qualche volta la delega può anche essere necessaria, ma mai deve essere data senza la possibilità della revoca. Noi diciamo che comunque la delega al rappresentante non è sempre necessaria e che deve essere data al cittadino la possibilità di votare direttamente le leggi. Noi vogliamo che sia data al cittadino anche la possibilità di poter proporre le leggi da votare, allargando l'istituto della proposta di legge su iniziativa popolare, già previsto dall'art.71 della Costituzione Italiana, ma vanificato dal diritto di voto riservato ai soli parlamentari eletti. Noi diciamo che occorre che la gestione della cosa pubblica si riavvicini il più possibile alla gente cui appartiene. Per questo siamo per il decentramento del potere, non solo per il federalismo, ma per forme di partecipazione alla gestione dei diversi settori della società. Noi diciamo che occorre tenere conto delle opinioni degli studenti e del personale delle scuole sull'organizzazione della scuola. Noi diciamo che occorre tenere conto delle opinioni dei medici, degli infermieri e dei malati sull'organizzazione della sanità. Noi diciamo che occorre tenere conto delle opinioni del personale e degli utenti dei servizi pubblici sull'organizzazione di questi servizi. E così via. Ma è possibile tutto questo? Questi obiettivi sono praticabili nella realtà? Sono realizzabili? Questi metodi saranno efficienti? Saranno migliori di quelli di adesso? Potranno eliminare, o almeno limitare veramente, i mali della democrazia rappresentativa? Noi diciamo di sì e vogliamo cominciare a dimostrarlo con l'esistenza stessa della nostra organizzazione. Ci rendiamo conto che i cambiamenti che proponiamo non potranno essere introdotti dalla sera alla mattina. Occorre sperimentare e familiarizzare con questi nuovi metodi. Occorre scoprire con la propria esperienza che sono molto più semplici di quello che possono sembrare a prima vista. E crediamo che l'introduzione nella gestione della cosa pubblica, dovrà essere graduale, a partire dagli enti locali fino a giungere a livelli centrali. Noi questi nuovi metodi li stiamo già costruendo e sperimentando al nostro interno, e vi invitiamo a partecipare ed a 'toccare con mano'. Vogliamo 'razzolare' come 'predichiamo'. E' ovvio, ma vale la pena di sottolinearlo, che tutte le nostre proposte e le nostre azioni, si svolgono entro il quadro di una rigorosa legalità. Anche le profonde trasformazioni che vorremmo introdurre nella Costituzione, pensiamo di raggiungerle nelle forme e con i metodi previsti dalla Costituzione stessa per la propria modifica. E naturalmente non crediamo che si possa cambiare da un sistema all'altro improvvisamente. Pensiamo che occorra introdurre con gradualità i cambiamenti necessari per passare dalla democrazia rappresentativa alla democrazia diretta. Questa rivoluzione puo' e deve essere pacifica e non traumatica, e passare attraverso la sperimentazione di obiettivi parziali a partire dalla gestione degli enti locali per arrivare alle questioni che riguardano lo stato. Passando dai referendum abrogativi a quelli propositivi ed alla revocabilita' dei mandati elettorali. Alcuni degli strumenti attraverso cui si puo' realizzare quanto sopra, sono semplicemente gli stessi gia' esistenti (per i referendum proprositivi bastano normali elezioni). Ma pensiamo sia necessario, oltre che utile (per i risparmi realizzabili), introdurre il voto elettronico con la costruzione di una rete telematica specializzata per il voto e la partecipazione.