Nel primo decennio successivo
all’unificazione dell’Italia, nelle nostre province meridionali imperversavano i famosi briganti. Si narra che durante le loro numerose
scorrerie essi avessero accumulato inestimabili tesori, spesso nascosti sui monti del Pollino, al confine calabro-lucano, in attesa di essere
recuperati. In realtà la maggior parte di questi mitici tesori non vennero mai recuperati dai loro proprietari né vennero mai più trovati, neanche
in epoche recenti da quanti li cercarono e questo per vari motivi, tra cui anche per il fatto che i nascondigli erano “maledetti”.
A tal proposito si narra che due famosi capi briganti, Antonio Franco e Bernardino, realmente esistiti, nascosero nelle grotte di San Giovanni,
presso i monti di Francavilla Marittima, un grande tesoro, e che per non farlo rubare da nessuno, vi fecero il cosiddetto “ligatu”, cioè una sorta
di maleficio. Infatti, chiunque volesse impossessarsene doveva farsi venire in sogno, durante la santa notte di Natale il luogo preciso
dove era stato sepolto.
|