‘A spiga russa


L’avete mai vista una pannocchia rossa? No, non gialla, una tutta rossa, in mezzo a tutte le altre del colore dell’oro? Una pannocchia originale, molto, molto desiderata….. Molti anziani contadini castrovillaresi ricordano ancora, con nostalgia e sentimento che quando era giunto il tempo dovuto ed il mais era già bello maturo, sul far dell’alba, i gualani  si davano un gran da fare, con donne, giovani e bambini, per raccogliere le pannocchie che, all’imbrunire, venivano sistemate sotto un grande albero. Così, a sera, mentre gli uomini accendevano il fuoco, si preparava la cena, una cena frugale, saporitissima, accompagnata dall’ immancabile vino rosso, dolcissimo. Al termine della cena, incominciava la spannocchiatura, cantando canzoni d’amuri e di gelusia, raccontando antiche, allegre parmidije. Ciò allontanava la stanchezza e il sonno  ed aiutava il sopraggiungere   della notte  a tingersi di magia, perché tutti aspettano,smaniosi, di trovare  a spiga russa, una pannocchia  particolare, grossa e bella, dal caratteristico colore rossiccio. In realtà, secondo una consuetudine popolare, colui o colei che l’avesse avuta tra le mani, avrebbe potuto, anzi dovuto, baciare e stringere tra le braccia chi preferiva di più tra i presenti. Scherzo, vergogne, rifiuti, sdegno e passione portava quella spiga russa , sgusciata fuori all’improvviso, spogliata del suo involucro misterioso, in un’atmosfera fantastica e sfuggente….