U monachiddu è una piccola, misteriosa creatura, incappucciata, che, secondo alcuni che giurano di averla vista è del tutto simile ad un folletto
o ad un elfo, mentre per altri ricorda un fraticello senza volto, con una mano di ferro ed una di ovatta(se toccava con la mano
di ferro era sfortuna se invece toccava con la mano di ovatta era fortuna). Scherzoso e giocherellone , ‘u monachiddu, di solito
appariva nelle case e si divertiva a burlare i padroni con scherzi e dispetti, legando tra loro i lacci delle scarpe, facendo il solletico, sollevando
improvvisamente granelli di polvere negli occhi e facendo sparire ogni tipo di oggetto e preziosi, ma dispensando, altresì, quegli
uomini che comprendevano e assecondavano le sue burle, denaro e fortuna. Egli, in un certo senso, viveva con la famiglia che aveva
preso di mira, rifugiandosi in soffitta, o secondo altri nella legnaia o negli antichi forni utilizzati per cuocere il pane.
Si narra che qualche contadino, nei tempi passati sia riuscito a sfilargli il cappuccio, e a questi ‘u monachiddu
abbia donato tanti soldi quanto lo stesso cappuccio poteva contenerne. Talvolta ‘u monachiddu si stancava di scherzare, talaltra si
irritava per un qualche suo motivo e così andava a nascondersi per un po’ di tempo. In effetti pare sia molto importante
non provocarlo né farselo nemico, anzi occorrerebbe stabilire un buon rapporto con lui, non farlo sentire troppo solo in casa poiché egli,
in cambio, si dimostrerà veramente molto grato e riconoscente
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