La cerva, la grotta e la Madonna


Un giorno alcuni cacciatori, provenienti dalla città di Rossano si trovavano sul monte Sellaro ad  inseguire una cerva, ma l’animale era così veloce che essi faticavano a catturarlo. Finalmente riuscirono a circondarlo e si apprestarono  ad ucciderlo, ma invano, poiché la povera bestiola scomparve all’interno di una grotta situata lì vicino. I cacciatori erano convinti che ormai la cerva fosse in trappola, quindi si avvicinarono cautamente all’ingresso della grotta, ma una volta entrati rimasero sbalorditi, quando invece della cerva videro una Madonna in preghiera. I cacciatori, estasiati da quella visione, s’inginocchiarono tutt’insieme ed incominciarono anch’essi a pregare. Dopo un po’ la Madonna scomparve e al suo posto rimasero delle tavolette di legno ove erano dipinti da un lato la Madonna e dall’altro San Giovanni. Subito i cacciatori, prese le tavolette raggiunsero Rossano e le consegnarono al vescovo che prontamente le conservò nella chiesa madre. L’indomani, stranamente le tavolette non c’erano più e soltanto dopo innumerevoli ricerche vennero ritrovate nello stesso posto dove erano state scoperte inizialmente. Riportate nuovamente al vescovo di Rossano le misteriose icone per ben tre volte sparirono e per altrettante tre volte vennero ritrovate nel luogo originario, così  il vescovo capi che esse dovevano rimanere presso la grotta, sul monte Sellaro ed ordinò che qui fosse edificata una cappella. Iniziata la costruzione, un giorno il capomastro chiese ad un suo manovale di passargli una pietra da sistemare in un punto dell’edificio. Il giovane gliene passò una, ma il capomastro la gettò via poiché non gli sembrava adatta e ordinò al giovane di passargliene un’altra, ma il maldestro manovale, senza accorgersene, riprese quella di prima e il capomastro, indignato, la rigettò ancora una volta, poi, nel tentativo di disfarsene, la colpì con un grosso martello. La pietra si spaccò in due e all’interno, sulle rispettive facciate, vi erano raffigurati San Giovanni e la Madonna. Ancora oggi, tutt’attorno a quel sacro antro, si trova uno  meraviglioso santuario,a Cerchiara di Calabria, dedicato appunto alla Madonna delle Armi, cioè  alla Madonna “della grotta”.