Santa Maria del Tufo o “du tufulu” era una piccola chiesetta situata lungo le rive del Fiumicello, un affluente del fiume
Coscile, ad est della città di Castrovillari. Alla chiesetta vi si accedeva per una rozza scaletta e solo una finestrella ne illuminava l’interno
completamente affrescato. Sotto la chiesa doveva esservi una fontana d’acqua fresca e leggera, che a detta di molti storici si riteneva
“salutifera” non solo agli uomini sani ma ancor più ai malati. Dove nasce quest’acqua vi è un luogo di pietra tufacea rivestito di quell’erba
chiamata “capillovenere”.Molti in tempi più antichi poterono sperimentare le proprietà dell’acqua, tra questi l’Abate
Fulvio Parnasio, il quale per otto giorni si mantenne vivo soltanto bevendo quest’acqua, e il Vescovo di Cassano, Gregorio
Carafa, che per tutto il tempo che mantenne la Diocesi, volle bere solo l’acqua di questa sorgente, ma soprattutto Donna
Carlotta Savelli, principessa di Cariati. Si narra che la nobildonna risiedeva a Napoli e che le sue condizioni di salute erano disperate,
senonché ella si ricordò di questa fonte ed inviò un suo servitore a Castrovillari per prendere un pò di quest’acqua.
Pare che appena la donna la bevve guarì completamente tra lo stupore e l’incredulità di tutti i medici dell’epoca!Oggi la
chiesetta è completamente distrutta e rovi e sterpaglie impediscono l’accesso anche alla straordinaria sorgiva.
|