Il monte Rotondello


Un giorno il Signore chiamò presso di sé la Fame, la Miseria e il Dolore per affidargli una particolare missione sulla Terra. “Voi andrete”, disse, “tra gli uomini, alla ricerca della Bontà, della Carità e della Riconoscenza. Non è da escludere che le troviate, ma può anche darsi che vi imbattiate, invece, nell’Ingratitudine e nella Dimenticanza.  Andate nel mondo terreno, dunque, e poi ditemi se effettivamente esiste il Buono”.  Dette queste parole, il Signore creò, in men che non si dica, un essere cui diede sembianze umane: un vecchio, molto vecchio, stanco e denutrito, con una lunga barba incolta, vesti misere, un nodoso bastone nella mano scarna e tremula, una grossa bisaccia sulle spalle, un cencio per cappello e scarpe” slabbrate” ai piedi.  Il vecchio, giunto sulla terra, si accostò ad un’aia opulenta e, rivoltosi al padrone,  con voce affaticata e flebile, “Fratello, disse, sono giunto all’ultima tappa del mio cammino  per la piana ed ora mi accingo ad affrontare gli aspri, faticosi sentieri della montagna. Ho interminabilmente errato per le regioni del Sud, dopo aver lasciato l’isola del Sole ed i giorni del mio travagliato andare non si contano. Nelle verdi vallate del Crati e del Coscile,  la Pietà mi ha sempre accolto con fraterno amore e la Bontà dell’uomo, riconoscente verso la Provvidenza che gli ha ampiamente assicurato il pane, mi ha elargito ospitalità e doni. Fa anche tu che io sosti, prima della fatica, nella tua casa benedetta. “ Non vi è posto per altri nella mia casa, vagabondo” rispose il padrone.   “ Ma io non chiedo un letto, fratello. Avrai di certo un poco di paglia per le mie membra stanche nel tuo pagliaio” disse il povero vecchio. “Non vi è paglia, vecchio, perché io devo serbarla per un’intera annata e sperperarla non posso”.  “ Dammi allora, ti prego”, continuò il vecchio, “nel nome del Signore, un pugno di grano che Iddio ti ha copiosamente elargito”.  “Ho tante bocche da sfamare io. Non c’è grano per i viandanti senza meta, che nulla hanno fatto per produrlo” . E il vecchio allora disse: ”Mi contento solo di un tozzo duro di pane e di un sorso d’acqua, fratello. Dio, al quale ti sei fervidamente rivolto nei giorni di carestia e al quale tante promesse hai fatto, ti renderà merito della carità che praticherai verso di me”. “ Vattene vecchio vagabondo”, fece il padrone, “ché ormai mi hai seccato e non ho tempo da perdere”. Umile ed attonito il poveretto ascoltò i caparbi rifiuti e le acri parole dell’uomo, irriconoscente e dimentico. Proprio come il Signore gli aveva preannunciato egli si trovava ormai di fronte all’Ingratitudine, alla Dimenticanza e all’Incomprensione racchiuse in un unico essere umano, così d’un tratto presso il vecchio apparve Iddio, e mostrandosi agli immemori ed agli ingrati, dà loro la lezione che meritano. In un baleno, dunque, tutto ciò che si trovava nell’aia, grano, covoni, buoi ed uomini, venne trasformato in roccia, ad ammonire in eterno che non si può impunemente scherzare con il nome del Signore.