Castrovillari - Economia e Politica
L'economia della cittadina si basa principalmente sull'agricoltura, sul terzario e sull'edilizia. I tentativi di industrializzazione degli anni '70 sono stati fortemente frenati dal declino del settore tessile che in città occupava una buona parte della produzione industriale. Ad oggi sul territorio comunali vi si trovano in attività aziende per la produzione del latte (che coprono l'80% del fabbisogno regionale) ed un Cementificio di proprieta di italcementi, oltre che ad un buon numero di piccole aziende.
Castrovillari provincia: la proposta di legge del 2002
Di seguito si riporta integralmente la Relazione di accompagnamento alla proposta di legge del 2002, utile anche per la comprensione di aspetti storico-politici della città: "ONOREVOLI COLLEGHI ! — Il territorio dell’istituenda provincia di Castrovillari si caratterizza per essere la risultante di tre zone interne ben distinte orograficamente, ma tipologicamente assai simili: la zona del Pollino, la zona dell’Alto Ionio e la zona della Valle dell’Esaro. Sono tre aree, che a mo’ di trifoglio convergono sul più grande centro urbano del comprensorio: Castrovillari. Le istanze volte all’istituzione della provincia di Castrovillari in questo comprensorio della Calabria settentrionale hanno origini molto lontane. Infatti tale antica aspirazione è basata su un costante riconoscimento che sin dal lontano 1806 è stato per la prima volta espresso da Giuseppe Bonaparte che, nella ripartizione amministrativa del Regno di Napoli scelse Castrovillari come sede di uno dei quattro capoluoghi di distretto in provincia di Cosenza. Successivamente con decreto 1º maggio 1816, Ferdinando IV suddivise i distretti del Regno in 3 classi: il distretto di Castrovillari risultava l’unico di 1ª classe in provincia di Cosenza. Nel 1844 vi è da registrare la « supplica » a Ferdinando II del sindaco di Altomonte per chiedere l’istituzione di una nuova provincia nel Regno, composta da una parte della Calabria Citra e dal distretto di Lagonegro, che venisse ad avere per capitale la città di Castrovillari. Nel 1852 il consiglio distrettuale di Castrovillari chiese l’istituzione di una nuova provincia eleggendone Castrovillari a capoluogo. Nel 1865 il deputato italo-albanese di Lungro Domenico Damis si impegnò nel Parlamento affinché Castrovillari potesse diventare capoluogo di una novella provincia. Dal 1957 ad oggi c’è da registrare una incessante iniziativa dei parlamentari a favore della creazione della provincia di Castrovillari. Le ragioni storiche sono tante, ma al di là di esse è la valenza del territorio, le sue tradizioni, la sua cultura, le sue risorse naturali a favorire la possibilità di istituire in questo lembo di terra calabrese una nuova provincia: l’istituenda provincia di Castrovillari è ricompresa quasi per intero nel Parco nazionale del Pollino, uno dei parchi più grandi d’Europa, punto di riferimento di migliaia e migliaia di visitatori; all’interno dell’istituenda provincia è ricompreso il più grosso agglomerato di comuni italo-albanesi della Calabria: Acquaformosa, Castroregio, Civita, Firmo, Lungro, Plataci, San Basile e Spezzano Albanese sono i comuni più significativi; nel comune di Lungro è ubicata la diocesi di tutti gli albanesi d’Italia di rito greco; l’istituenda provincia raggruppa una serie di zone interne che presentano caratteristiche omogenee e difficoltà socioeconomiche notevoli che potrebbero essere risolte proprio dalla nascita di un centro politico-amministrativo importante nella città baricentrica di Castrovillari; il comune di Castrovillari è di prima classe, in esso sono presenti i più importanti uffici e servizi tipici di una vera e propria città : tribunale, casa circondariale, caserma militare, commissariato di pubblica sicurezza, comando compagnia Carabinieri, comando brigata della Guardia di finanza, ufficio delle entrate, sezione archivio di stato, sedi INAIL, INPS, ASL, ospedale generale, distretto del corpo forestale dello Stato, sede staccata della soprintendenza, sede zonale dell’ENEL e della TELECOM, eccetera.A questi dati, che segnalano i caratteri di omogeneità richiesti dalla legge, si aggiunga che l’istituzione della nuova provincia costituisce un rilevante fattore di riequilibrio territoriale e demografico. Basti pensare che, a fronte del resto d’Italia, ove la distanza media tra due capoluoghi di provincia è di 40 chilometri, Cosenza dista dai due più vicini capoluoghi al nord (Salerno e Potenza) circa 300 chilometri. L’istituzione della provincia di Castrovillari varrebbe perciò a colmare (sia pure parzialmente) il più esteso vuoto esistente in Italia tra una provincia e l’altra. Si aggiunga che l’attuale provincia di Cosenza è tra le più grandi d’Italia: è infatti l’ottava provincia per superficie territoriale (6.500 chilometri quadrati) e la ventunesima per numero di abitanti (777.000). Essa, pur dopo lo « scorporo » della nuova circoscrizione territoriale (2.046 chilometri quadrati per 148.000 abitanti), rimarrebbe una grande provincia di dimensioni molto superiori alla media nazionale. E ne guadagnerebbe in omogeneità e coesione, posto che il territorio del Pollino, Alto Ionio e Valle dell’Esaro è legato da meri rapporti burocratici all’attuale capoluogo, da cui è altresì geograficamente molto distante (si va dalla distanza minima dei 60 chilometri di Altomonte alla distanza massima dei circa 150 chilometri di Nocara, con 18 comuni distanti oltre 100 chilometri). L’istituzione della provincia di Castrovillari avrebbe, tra l’altro, il rilevante effetto, in una zona caratterizzata da difficoltà di comunicazioni, di ridurre di oltre la metà (da 3.666 a 1.582 chilometri) la somma delle distanze tra i singoli comuni e il capoluogo. Quanto alle dimensioni della istituenda provincia, va rilevato che essa si colloca, per numero di comuni (39) o per superficie (2.046 chilometri quadrati), al di sopra di molte province italiane (tra cui, per fare qualche esempio, Pisa e Ferrara, Brindisi e Trapani, Genova e Ravenna), nonché di quasi tutte le nuove province istituite con la procedura abbreviata prevista dall’articolo 63 della legge n. 142 del 1990. Dal quadro sopra delineato emerge all’evidenza la convergente ricorrenza di tutti i fattori necessari e sufficienti per la istituzione della provincia di Castrovillari. Si precisa infine che, sia l’individuazione del capoluogo che i 39 comuni indicati quali appartenenti alla nuova provincia sono i medesimi contenuti nel disegno di legge n. 694 presentato al Senato della Repubblica nella X legislatura che ha ricevuto l’approvazione del Consiglio Regionale della Calabria con deliberazione n. 435 del 2 marzo 1989".
Nel 1992, durante la X legislatura, Castrovillari è stata sul punto di diventare provincia; la popolazione ha subito la bocciatura del corrispondente disegno di legge, come una cocente delusione (alla vigilia della votazione finale in Parlamento, gruppi di giovani avevano sostituito le targhe automobilistiche "CS" con "CV").
Ulteriori tentativi hanno peraltro fatto seguito a quello del 1992. L'ultimo, in ordine di tempo, è costituito dalla proposta di legge n. AC-2243 della XIV legislatura, presentata alla Camera dei Deputati il 30 gennaio 2002, d'iniziativa degli Onorevoli Pappaterra, Boccia, Pisapia e Siniscalchi, che però non ha avuto miglior fortuna, essendosi fermato alle prime fasi dell'iter parlamentare.
Ad ogni modo, pur non essendo capoluogo di Provincia, Castrovillari continua a essere il punto di riferimento principale per i paesi del territorio circostante. Ancora attualmente, la città è punto di riferimento territoriale per gli istituti scolastici di secondo grado ed è anche sede dell'Archivio di Stato, nonché centro principale della Comunità Montana Arbereshë del Pollino.esponsabile organizzativo Settimio Pisano che dal 2001 fa parte di "Scena Verticale".